Pasta alla carbonara
La pasta alla carbobara è un piatto tipico romano che prevede pochi semplici ingredienti: pasta (solitamente spaghetti o rigatoni), guanciale, tuorli, pecorino romano e pepe. Quindi senza panna, aglio, cipolla, pancetta o altro. In passato avevo dato una mia versione un po’ diversa, ma visti tutti i commenti ricevuti, ho deciso di ricondividere con voi la ricetta originale della vera carbonara. La sola modifica (e non accetto critiche, sappiatelo! :D ) è stato l’utilizzo dei bucatini come formato di pasta, al posto del classico spaghetto.
Io sono sempre super critica nei confronti delle mie ricette, ma devo dire che ne è venuta fuori una carbonara perfetta, cremosa al punto giusto proprio come quella classica mangiata a Roma. E infatti abbiamo spazzolato 500g di pasta in tre, ma questa è un’altra storia. :D Sul sito trovate anche la ricetta della gricia, che amo particolarmente. ;)
E ora vediamo come si fa la carbonara! ;)
1
Tagliate il guanciale a listarelle o a cubetti. |
2
Mettetelo in una padella senza aggiungere olio e mettete la fiamma al minimo. |
3
Dopo qualche minuto il grasso inizierà a sciogliersi, alzate leggermente la fiamma e fate cuocere altri 5 minuti, mescolando di tanto in tanto, fino a che il guanciale non risulterà croccante. |
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Nel frattempo in una ciotola di vetro mettete i tuorli. |
5
Rompeteli e mescolateli fino a ridurli in crema. |
6
Aggiungete metà del pecorino e mescolate. |
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Nel frattempo cuocete la pasta in abbondante acqua salata. Se riuscite a calibrare i tempi, potete fare tutto contemporaneamente, altrimenti potete calare la pasta dopo aver cotto il guanciale e mescolato le uova. ;) Versate il guanciale nelle uova (io ne ho lasciato un po’ da parte da aggiungere nei piatti). La quantità di grasso che volete aggiungere è a vostra discrezione e in base ai vostri sensi di colpa. :D |
8
Trasferite la pasta nella scodella, tenendo da parte un po’ di acqua di cottura. Mescolate velocemente, se risultasse troppo asciutta, potete aggiungere un pochino dell’acqua tenuta da parte (poca per volta!). |
Servite la vostra carbonara con un po’ di guanciale e una bella spolverata di pecorino e pepe. |
grazie del commento stefano. ^_^
La prima carbonara della storia nacque a Riccione, il 22 settembre 1944, all’hotel Vienna, durante una cena di gala organizzata dal comandante delle truppe canadesi, gen. Eedson Burns, per festeggiare la liberazione di Riccione, alla presenza di ospiti illustri come il Ministro Harold MacMillan, il gen. Harold Alexader e sir Oliver Leese, e lo statunitense gen. Mark Clarck. Erano presenti inoltre oltre a tanti giornalisti internazionali.
A prepararla fu Renato Gualandi, cuoco di origine bolognese, che la partorì rifacendosi alle conoscenze culinarie acquisite all’estero (in particolare durante il servizio prestato presso il corpo dell 11ª armata italiana).
Successivamente, Gualandi nel 1963 è stato nominato dai francesi Gran Cancelliere della Commandarie des Cordons Blues, massima onorificenza francese, nel 2001 ha ricevuto il Premio Artusi e durante la sua lunga carriera ha cucinato per personaggi quali De Gaulle all’Eliseo, la Regina d Olanda, Wanda Osiris, Tyron Power, Guglielmo Marconi, Rascel, Tognazzi, registi come Zavattini (che al ristorante 3 G era di casa), Pasolini, scrittori come Bacchelli e Soldati, politici quali Togliatti, Terracini, Saragat, Enrico Mattei e Spadolini, oltre a vari altri presidenti e ministri.
Luigi Carnacina, romano, uno tra i massimi studiosi di gastronomia, lo aveva definito come “uno dei più valenti chef europei”.
Poco importa se parte degli ingredienti della ricetta originale erano di provenienza dalle dispense degli Alleati delle forze di liberazione, ma è stato l’estro geniale di un cuoco italiano, Renato Gualandi, a crearne un capolavoro. Usando gli stessi ingredienti, i loro, i cuochi anglo-americani magari sarebbero riusciti a creare qualcosa di fritto o un bel piatto energetico per la prima colazione, niente di più.
Per questo motivo la notizia rimbalzò immediatamente oltreoceano, e la ricetta fu pubblicata in prima pagina sui principali giornali statunitensi e su di un periodico di cucina canadese.
Gualandi in forze al comando dell’Esercito Italiano, ha fatto di necessità virtù, usando al meglio tutto quel ben di Dio che gli è stato offerto, altrimenti non avrebbe potuto realizzare niente, visto che le nostre dispense erano assolutamente vuote. I tedeschi precedentemente avevano saccheggiato tutto, ma proprio tutto.
Nella tradizione romana anteguerra, nella ricetta cacio uovo prevedeva la sugna, né il bacon, né tanto meno il guanciale. L’aggiunta del bacon a Roma, sembra fu fatta dietro la richiesta da parte di militari e giornalisti anglo-americani, reduci dal pranzo di gala tenutosi a seguito della liberazione di Riccione.
L’ottimo bacon era fornito, come presidio di aiuto alimentare agli italiani affamati, in estrema abbondanza dalle truppe anglo-americane, presenti ancora numerose nel Lazio.
Pertanto la prima carbonara alla laziale, cucinata a Roma e dintorni alla fine del’44, prevedeva cacio, uovo e bacon.
All’inizio degli anni ’50 gli aiuti alimentari diminuirono, ed il bacon fu sostituito dal guaciale, facilmente reperibile nel territorio.
In passato, alla fine degli anni settanta, ho avuto modo di assaggiarla un paio di volte al 3G di Bologna, cucinata da ottimi cuochi, soci del grande Gaulandi che allora era in tournée presso i migliori ristoranti mondiali, e mi viene ancora l’acquolina in bocca a quei bei ricordi.
La carbonara con la pancetta al posto del guanciale e, soprattutto, l’uso della cipolla, è una autentica bestemmia, lasciatamelo dire.
Ricetta sempre buona e valida tutto l’anno; non è proprio l’originale ma una variante che sembra appetitosa 🙂
ciao, mi dispisce ma la tua ricetta della carbonara è completamente errata
guanciale e non pancetta
la cipolla non ci va
3 uova di cui 2 rossi e 1 intero
per amalgamare uovo, pecorino e pepe macinato al momento grossolano va si sulla padella ma non sulla fiamma, il calore della pasta appena scolata fa cuocere l’uovo fino a che non diventa una crema densa e lucida, sul fuoco diventa secca e si rischia di fare una frittata di pasta.
la panna è un offesa alla vera carbonara
DEVO FARE UNA CORREZIONE CIRCA GLI SPAGHETTI ALLA CARBONARA, MAI E POI MAI LA CIPOLLA,LA VERA RICETTA E’ GUANCIALE,OLIO,TUORLI D’UOVA,PEPE,PECORINO ROMANO,POCA ACQUA DI COTTURA DELLA PASTA-
grazie ale! :*****************
Fatta stasera! Delicata ma al contempo saporitissima! Versione Elena approved! 😉
grazie di nuovo! 🙂
Quì l’unico “difetto” è che non ci và la pancetta ma ci và sempre il guanciale poi non ci và la cipolla per il resto è giusta a parte il fatto che per fargli fare la crema non và saltata sulla fiamma ma fuori dalla fiamma altrimenti si cuoce l’uovo!!… Dopo tutto questo sei lostesso bravissima perchè cerchi di mantenere sempre le ricette originali mettendo solo qualche variante che ogni tanto ci stà!!…
oh grazie paolo, troppo buono!